Medicina e Comunicazione - Alleanza di Risorse
Progetto per fornire ai medici tecniche e strumenti per ottimizzare la comunicazione nella relazione diagnostica e terapeutica
Ogni medico, quando incontra il paziente, si trova ad affrontare l’ambito relazionale e nello specifico il compito di gestire la comunicazione.
Tuttavia la preparazione scientifica per esercitare la professione al meglio non prevede normalmente una formazione specifica su questo versante. Naturalmente con il progredire dell’esperienza personale il medico aggiungerà alla competenza professionale anche l’abilità a sviluppare rapporti sempre più soddisfacenti con i propri pazienti. Ma l’area della comunicazione tra medico e paziente resta comunque caratterizzata spesso da aspetti problematici.
Ad esempio, nel colloquio che porta alla diagnosi, talvolta capita che il paziente partecipi più con la sua paura all’analisi obiettiva e aspetti quasi dei miracoli dal proprio medico. Questa modalità non agevola affatto il professionista che invece di avere di fronte un alleato, si trova accanto una figura smarrita e ansiosa, alla ricerca di certezze e rassicurazioni.
In questo contesto allora il medico, suo malgrado, si vede attribuire un’ulteriore aggravio della responsabilità dovendo fornire comunque incoraggiamenti perché questi sono indispensabili per stimolare il paziente ad impegnarsi nella cura. Quindi la fatica professionale del medico e la sua dedizione assorbono costantemente energie e risorse la cui rigenerazione
costa ulteriore tempo e costituisce una fonte di stress.
Fronteggiare il disagio quotidiano dei malati e dei loro familiari costituisce comunque un impegno non eludibile da parte del medico. Poiché questa fatica quotidiana consuma e il ripristino delle energie perdute è fatto a discapito della qualità della propria vita, bene sarebbe individuare strumenti e mezzi volti ad alleggerire e a potenziare l’incisività del ruolo.
Rielaborando i bisogni raccolti nelle diverse realtà dove i medici operano, MVA ha costituito uno specifico gruppo di progetto a cui ha affidato la missione di promuovere l’attenzione dei medici all’ambito relazionale. Il gruppo è costituito da esperti specializzati in ambito clinico e umanistico, operanti in diverse realtà che fanno capo alle pubbliche istituzioni anche sanitarie, e alle organizzazioni private.
Il gruppo di lavoro ha progettato e realizzato un percorso che prefigura un cammino verso modalità di rapporto con i pazienti più serene e distese, puntando prima di tutto ad alleggerire la comunicazione con il paziente dal carico emotivo; in secondo luogo puntando a ridurre il livello di stress del professionista contribuendo così ad incrementare il suo benessere generale.
Questo itinerario prevede la definizione di laboratori in cui identificare prima, per affrontare poi , i “nodi più frequenti” della relazione interpersonale. Imparare a scioglierle questi nodi o blocchi della comunicazione può alleviare le tensioni emotive, dipanare l’intreccio delle aspettative dei due partner della relazione massimizzando così l’efficacia di ogni contatto che il medico ha con la propria clientela.
La struttura dei laboratori prevede l’alternarsi di elaborazione teorica ad altri di coinvolgimento pratico – operativo volte a simulare situazioni tipiche del rapporto medico – paziente.
Per maggiori informazioni contattare: [email protected].
Tuttavia la preparazione scientifica per esercitare la professione al meglio non prevede normalmente una formazione specifica su questo versante. Naturalmente con il progredire dell’esperienza personale il medico aggiungerà alla competenza professionale anche l’abilità a sviluppare rapporti sempre più soddisfacenti con i propri pazienti. Ma l’area della comunicazione tra medico e paziente resta comunque caratterizzata spesso da aspetti problematici.
Ad esempio, nel colloquio che porta alla diagnosi, talvolta capita che il paziente partecipi più con la sua paura all’analisi obiettiva e aspetti quasi dei miracoli dal proprio medico. Questa modalità non agevola affatto il professionista che invece di avere di fronte un alleato, si trova accanto una figura smarrita e ansiosa, alla ricerca di certezze e rassicurazioni.
In questo contesto allora il medico, suo malgrado, si vede attribuire un’ulteriore aggravio della responsabilità dovendo fornire comunque incoraggiamenti perché questi sono indispensabili per stimolare il paziente ad impegnarsi nella cura. Quindi la fatica professionale del medico e la sua dedizione assorbono costantemente energie e risorse la cui rigenerazione
costa ulteriore tempo e costituisce una fonte di stress.
Fronteggiare il disagio quotidiano dei malati e dei loro familiari costituisce comunque un impegno non eludibile da parte del medico. Poiché questa fatica quotidiana consuma e il ripristino delle energie perdute è fatto a discapito della qualità della propria vita, bene sarebbe individuare strumenti e mezzi volti ad alleggerire e a potenziare l’incisività del ruolo.
Rielaborando i bisogni raccolti nelle diverse realtà dove i medici operano, MVA ha costituito uno specifico gruppo di progetto a cui ha affidato la missione di promuovere l’attenzione dei medici all’ambito relazionale. Il gruppo è costituito da esperti specializzati in ambito clinico e umanistico, operanti in diverse realtà che fanno capo alle pubbliche istituzioni anche sanitarie, e alle organizzazioni private.
Il gruppo di lavoro ha progettato e realizzato un percorso che prefigura un cammino verso modalità di rapporto con i pazienti più serene e distese, puntando prima di tutto ad alleggerire la comunicazione con il paziente dal carico emotivo; in secondo luogo puntando a ridurre il livello di stress del professionista contribuendo così ad incrementare il suo benessere generale.
Questo itinerario prevede la definizione di laboratori in cui identificare prima, per affrontare poi , i “nodi più frequenti” della relazione interpersonale. Imparare a scioglierle questi nodi o blocchi della comunicazione può alleviare le tensioni emotive, dipanare l’intreccio delle aspettative dei due partner della relazione massimizzando così l’efficacia di ogni contatto che il medico ha con la propria clientela.
La struttura dei laboratori prevede l’alternarsi di elaborazione teorica ad altri di coinvolgimento pratico – operativo volte a simulare situazioni tipiche del rapporto medico – paziente.
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